Sempre in prima linea per la difesa dei prodotti italiani.
Per questo stamattina ho sostenuto i manifestanti in piazza Montecitorio per un presidio indetto da Coldiretti con l’obiettivo di chiedere il commissariamento del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e la tutela dell’olio italiano gravemente compromesso dalle gelate e dagli attacchi della xilella.
Nello specifico, per quanto riguarda gli allevatori, oltre alle bombe d’acqua, le gelate, la siccità, i cinghiali ed i lupi, sono ora costretti a subire l’ultima vessazione, lavorando senza remunerazione visto che un litro di latte arriva a costare come un voto al festival di Sanremo.
In provincia di Viterbo ci sono 1500 allevatori, 330.000 ovini, in tutto il Lazio 750.000, con una produzione di 40 milioni di litri di latte all’anno.
La Tuscia è terza in Italia per la presenza di pastorizia, un settore che comprende un mondo di tradizioni, di radici e di lavoro da generazioni.
Svalutare il prezzo del latte significa mortificare intere famiglie che, da padre in figlio, portano avanti le aziende casearie.
L’industria è chiamata a dare risposte immediate, bisogna dire basta al declassamento dei nostri prodotti in virtù dell’ingresso di materie prime che vengono dall’estero, prive dei necessari controlli di qualità.
Trasformazione, grande distribuzione ed istituzioni sono tutte coinvolte.
La difesa dei nostri prodotti passa da qui!